Descrizione
Amo facebook, odio facebook. Lo amo perché crea relazioni, accelera scambi, potenzia opinioni, può veicolare messaggi importanti. Lo odio perché crea dipendenza, alimenta illusioni, amplifica solitudini, produce redditi nostro malgrado. “Per facebook la merce sei tu”, titola un bell’articolo di John Lanchester sulla London Review of Books. È così: dietro l’apparenza “social” e la sua vocazione “free”, si nasconde la più grande azienda di sorveglianza della storia dell’umanità. E noi siamo la sua merce; venduta, comprata e contesa dai suoi inserzionisti pubblicitari, mentre le nostre abitudini, passioni, interessi e acquisti vengono monitorati e schedati con precisione assoluta. Che fare? Probabilmente niente. Questo è il nostro tempo e, del resto, questo è solo un libro di parole scompaiate e appunti per memoria che sembrano resistere più del previsto, andare in direzione ostinata e contraria.